giovedì 4 dicembre 2008

Calendario dell’Avvento 4. Herzen, la maternità

Aleksandr Ivanovič Herzen (1812- 1870), scrittore e pensatore russo, liberale e populista, avversava il cristianesimo occidentale, cattolico e protestante. Ma colpito dalla celebre Madonna Sistina di Raffaello, conservata a Dresda, pubblicò in un capitolo di
Passato e pensieri, in polemica con il cristianesimo ufficiale, un elogio della maternità, del parto di Betlemme, credendo di scandalizzare gli occidentali con tale esaltazione dell’aspetto carnale di Maria, ignorando forse che proprio questo aspetto è alla base della religione romana. Non a caso, il Raffaello che Herzen amava tanto, e che aveva dipinto una Madonna così umana, era al servizio dei papi, artista ufficiale della corte pontificia.
(Il testo è tratto da
La Madonna di San Sisto di Raffaello di Pier Cesare Bori, Il Mulino)

Il bambino era appena nato, lo portarono alla madre: sfinita, il viso esangue, debole languida, lei sorrideva e posava sul bimbo uno sguardo stanco e pieno di infinito amore. Occorre dire che la vergine-madre non si addice all’astinente religione cristiana. Con lei spontaneamente la vita, l’amore, lo dolcezza irrompono e sconvolgono gli eterni funerali, il giudizio finale e gli altri terrori della teodicea ecclesiastica.

Per questo il protestantesimo ha tolto la sola madre di Dio dai suoi squallidi luoghi di culto, dalle sue fabbriche di parole di Dio. Essa di fatto disturba la gerarchia cristiana, non può separarsi dalla sua natura terrena, riscalda la chiesa fredda e, nonostante tutto, rimane donna, madre. Con un parto naturale riscatta il concepimento non naturale e da labbra monastiche che maledicono tutto ciò che è corporeo strappa lodi al suo grembo.

Buonarroti e Raffaello lo hanno capito con il loro pennello.