venerdì 2 marzo 2012

Piccoli fuochi

~ CHI AVVIÒ IL RISCALDAMENTO
DELL’INFERNO NOVECENTESCO? ~

Qualche lettore si è stupito per l’articolo del 27 gennaio: c’est la faute à Artaud per gli inferni novecenteschi sembra dire l’«Almanacco»; perplessi, ci obiettano: davvero tutta colpa di Artaud? Se preferite la chiamata di correo per gli altri suoi confratelli avanguardisti, ascoltate la parola di Franz Werfel, già estremista dell’arte e della politica, che agli inizi dei Trenta si correggeva: «Ho conosciuto diverse forme d’orgoglio, in me e negli altri. Ma poiché, per un certo periodo, io stesso in gioventù ne ho fatto parte, è sulla base della mia esperienza personale che posso confessare di non aver visto orgoglio più divorante, più arrogante, più insultante, della peggiore possessione diabolica, di quello degli artisti avanguardisti e degli intellettuali radicali, gonfi fino a scoppiare per vanità maniaca di mostrarsi profondi, oscuri e di difficile accesso, oltre che di fare male. Sotto le risa beffarde e falsamente indignate di qualche beota, noi eravamo i miserabili incaricati di avviare l’accensione dell’inferno nel quale l’umanità adesso si sta arrostendo» (da Zwischen Oben und Unten).